Siamo nel Seicento, nella Boston puritana dei primi colonizzatori britannici. Hester Prinne è una giovane donna sposata con un anziano scienziato inglese, fatto prigioniero dagli indigeni. Mentre aspetta che il marito venga liberato, la donna si macchia dell'onta più grave: commette adulterio con un prelato e mette al mondo una figlia. Per quest'atto la comunità la condanna alla pubblica gogna costringendola a portare per sempre, cucita in rosso sul petto, l'infamante lettera "A" (che sta per "adultera"). Hester comunque, con orgogliosa ostinazione, rifiuta di rivelare il nome del padre della bambina. Il romanzo di Nathaniel Hawthorne è uno struggente e dannato capolavoro. Joffé non ha di certo consolidato queste qualità. Demi Moore non potrà mai avere la dignità compressa e sofferta di Hester Prinne. Oldman e Duvall sono bravi, ma il film si riduce a un polpettone con sapore di fotoromanzo. Con l'aggiunta di un happy end che Hawthorne non si sarebbe mai sognato....