L'avvocato Giorgio Ambrosoli, sposato e padre di tre figli, viene nominato liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona, il finanziere legato alla mafia. Il compito del legale è estremamente difficile, sia per la situazione interna alla banca, che per le numerose implicazioni che, inevitabilmente, interferiscono col suo lavoro. Ambrosoli è determinato a compiere il proprio mandato al meglio possibile, senza lasciarsi fuorviare o intimidire, pur avendo l'esatta percezione dei pericoli ai quali si espone. Non lo fermano le minacce, i consigli "amichevoli": l'avvocato vuole mettere in luce tutto il marcio che sta dietro il finanziere siciliano, le complicità, le connivenze, a qualsiasi livello e a qualsiasi titolo. E Sindona, resosi conto della statura morale di un antagonista intemerato e incorruttibile, lo fa uccidere. Ma anche lo Stato è corresponsabile del delitto. Michele Placido (regista, oltre che interprete nel sobrio ruolo del maresciallo Novembre, della Finanza) affronta con serietà e misura (salvo qualche raro momento poco controllato) uno dei "casi" più infami, più vergognosi della nostra storia recente: quello di un uomo divenuto "eroe" solo per aver voluto fare il proprio dovere. Un uomo che lo Stato avrebbe dovuto appoggiare e proteggere e che invece, attraverso i suoi canali più sordidi, contribuì ad assassinare. Ottima prova di interprete per Fabrizio Bentivoglio, ma anche le figure minori sono delineate con attenzione e vigoria....